A.S.F. DON COLLEONI IN ... CALIFORNIA NON SOLO PER UN TORNEO DI BASKET ...

Dopo tanti allenamenti sempre uguali, eccone uno in cui il nostro coach esordisce con: "Ci hanno invitato ad un torneo a San Diego ..."; di tutta risposta qualcuna di noi ha chiesto dove si trovasse San Diego, mentre le altre già si esaltavano al solo pensiero di volare negli States. A parte l'entusiasmo iniziale, il coach aveva posto come prerogativa che in America ci saremmo andate solo se gran parte della squadra avesse accettato. Partecipare al torneo significava anche passare lontano da casa e dai propri famigliari sia il Natale che il Capodanno; alla fine in ogni modo siamo riuscite ad organizzarci e ben dodici di noi hanno accettato. Chiederci di che cosa avremmo parlato negli spogliatoi da quel giorno fino alla partenza sarebbe superfluo; oramai eravamo proiettate negli States.

 

Giusto per rendere l'idea di come era organizzato il viaggio sintetizzo date ed appuntamenti: partenza da Malpensa il 24 dicembre e riento il 2 gennaio; il torneo prevedeva quattro partite ad eliminazione diretta mentre per gli alloggi eravamo ospitate presso le famiglie che facevano parte del comitato organizzativo del torneo. Dopo le estenuanti 15 ore di volo (due di attesa a Washington) sbarcavamo a San Diego alle h. 21ca mentre per noi erano le 12.00ca ora italiana. Ad accoglierci c'erano le famiglie con le quali avremmo passato la settimana di vacanza. E' stato un momento emozionante l'arrivo in California, anche se per assaporarlo appieno avremmo dovuto avere alle spalle meno ore di volo ... eravamo veramente a pezzi! In famiglia eravamo divise in gruppi di 3 o 4 ragazze e, ogni mattina, ci riunivamo per organizzare gite a Los Angeles o in Messico o, semplicemente, per andare in palestra o in spiaggia. Una delle cose più strane che abbiamo notato erano le grandi distanze. Non è come da noi che se una mattina hai voglia di uscire di casa e fare due passi a piedi per andare in paese lo puoi tranquillamente fare; per spostarsi da un posto all'altro dovevi fare almeno un quarto d'ora di macchina! Non abbiamo visto nessuno scooter perchè non era nè necessario nè consigliabile utilizzare un mezzo piccolo per circolare su quelle che sono davvero le strade più grandi del mondo; tanto per dare un'idea la loro strada che portava in collina come dimensioni era paragonabile ad una nostra autostrada!

 

Il primo giorno in America siamo andate a Los Angeles a visitare gli Universal Studio's (studi cinematografici della Universal, casa produttrice di film come "Ritorno al Futuro", "Terminator" "Jurassik Park" e molti altri): Il viaggio per andarci è stato molto piacevole perchè ti permetteva di ammirare il panorama, tanto diverso dal nostro: da un lato costeggiavamo l'oceano mentre dall'altro c'erano bellissime colline. Niente fabbriche, cosa assai strana per chi è abituato a vivere in paesi industrializzati come i nostri! Los Angeles di per se è una città piena di grattacieli e molto chic ... abbiamo fatto le Pretty Woman a spasso per Rodeo Drive, anche se i nostri portafogli non ci permettevano nessun acquisto. D'altro canto, grazie alle famiglie, abbiamo avuto la possibilità di fare shopping presso degli outlets, grandi magazzini a prezzi abbastanza convenienti.

 

Cosa abbiamo fatto a Natale? Dobbiamo ringraziare una delle famiglie che ci ha organizzato un party dandoci la possibilità di stare tutte insieme in un giorno così importante e così distanti da casa.

 

Per quanto riguarda il torneo non abbiano voluto strafare per paura di non essere invitate l'anno successivo, tant'è che la prima partita contro la squadra di casa (San Diego) abbiamo perso... Prima che il torneo cominciasse, ci siamo schierate al centro del campo per l'inno nazionale, prima il nostro e poi quello statunitense. E' stata una cosa molto emozionante mettersi la mano sul cuore e cantare l'inno nazionale tutte insieme, ti rendeva orgogliosa... credo d'aver sentito per la prima volta nella mia vita il senso del patriottismo.

 

Il torneo non ci impediva di organizzare gite: da ricordare quella che abbiamo fatto in Messico un pomeriggio. Non c'era bisogno di cartelli per capire che avevamo oltrepassato la frontiera, quello che il Messico offriva ere un paesaggio totalmente diverso da quello americano. Il degrado che balzava agli occhi veniva a volte nascosto da alcune costruzioni anche se, come ci hanno spiegato, erano di origine americana. Se passate da quelle parti, non dimenticate di provare l'aragosta (diffusa per altro come la pasta al pomodoro in Italia) veramente gustosa e assai conveniente. Anche l'atmosfera che si respirava in questi ristoranti messicani era autentica, non paragonabile a quella che ci propongono i "locali" messicani da noi.

 

Siamo quasi arrivati alla fine della vacanza che, tra l'altro, ha coinciso con la fine dell'anno 2000... il Capodanno l'abbiamo trascorso fortunatamente tutte insieme anche se non eravamo in formissima perchè quello stesso giorno eravamo andate al Sea World, un parco acquatico che offre spettacoli con animali quali delfini, orche, squali, leoni marini, foche, uccelli ammaestrati e persino orsi polari ... anche qui lo stupore ha lasciato spesso senza parole tutti noi. A differenza di quanto solitamente accade da noi non ci sono stati preparativi particolari per la festa di Capodanno: molti di noi erano in tuta, forse perchè così ci avevano abituato gli americani in quella breve settimana... vestire comodo senza pensare ai commenti della gente su come ci si vestiva. Abbiamo aspettato la mezzanotte ballando sulle note di tipiche canzoni americane, mangiando e scherzando, dopodichè siamo tornati ognuno nella propria casa in quanto la sveglia per il rientro in Italia era prevista per le h. 4.00 am.

 

Quello che più mi ha colpito di questa avventura californiana è stato il senso di ospitalità che hanno gli americani: loro sono disponibili ad aprire la porta di casa a tutti, non importa se non hanno abbastanza sedie dove farti accomodare (a Natale e Capodanno qualcuno ha cenato seduto sul tappeto), l'importante è che tu ci sia. Ricordo di non aver avuto nessuna voglia di preparare le valigie e di tornare in Italia al freddo; cominciavo ad ambientarmi in quel paese così accogliente che già dovevo andarmene.

 

Tornate in Italia, abbiamo però trovato un abbondante e soffice manto bianco ed i nostri genitori a braccia aperte.

 

Carminati Nadia & C.