CASTELLI  DELLA  LOIRA (in bici)

NORMANDIA  E  BRETAGNA

dal  20-08  al  03-09-2010

 

 

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Programma:

  ve    20-08-2010  Trescore B.  -  Clermont Ferrand (Km. 680) attraverso il traforo del Frejus

2°   sa    21-08-2010  Clermont Ferrand  -  Orléans  (Km. 300)

 

CASTELLI DELLA LOIRA (in bici):

  do   22-08-2010  percorso in bici – 1° tappa

                                  Orléans – Beaugency - Chambord (Km. 57)

  lu    23-08-2010  percorso in bici – 2° tappa

                                  Chambord – Cheverny - Blois (Km. 46)

   ma  24-08-2010  percorso in bici – 3° tappa

                                  Blois – Chaumont sur Loire – Chenonceaux (Km. 50)

   me  25-08-2010  percorso in bici – 4° tappa

                                  Chenonceaux – Clos Lucè – Amboise (Km. 17)

   gi    26-08-2010  percorso in bici – 5° tappa

                                  Amboise – Tours (Km. 30)

   ve   27-08-2010  percorso in bici – 6° tappa

                                  Tours – Villandry – Tours (km. 44)

                                  Ritorno in treno a Orleans a riprendere l’auto

                                  Stazione del treno – Albergo dove era posteggiata l’auto (Km. 11)

 

  sa   28-08-2010  Orleans – Chartres – Rouen – Honfleur (Km. 335 in auto)

 

NORMANDIA:

10° do   29-08-2010   Honfleur – Caen – Port en Bassin (Km. 137) passando da: Trouville sur Mer, Deauville, Houlgate, Cabourg, Juno Beach, Arromanches les Bains

11° lu    30-08-2010   Port en Bassin – Le Mont Saint Michel (Km. 281) passando da: Omaha Beach, Carentan, Sainte Mère Eglise, Barfleur, Cherbourg, Lessay, Coutances

 

BRETAGNA:

12° ma  31-08-2010  Mont Saint Michel – Saint Malò – Rennes (Km. 125)

13° me  01-09-2010  Rennes - Nantes (Km. 324) passando da Vannes, Carnac, Quiberon

 

RODANO-ALPI

14° gi    02-09-2010  Nantes – Vizille (Grenoble)  (Km. 824)

15° ve   03-09-2010  Vizille (Grenoble) – Trescore B. :  (Km. 401) passando dal Monginevro

 

 

Km. 3.417  percorsi in auto

Km.    255  percorsi in bici

 

 

Partecipanti:   Pier e Rita

 

 

 

LUOGHI   VISITATI

 

 

CLERMONT FERRAND

E’ un comune francese di 140.700 abitanti capoluogo del dipartimento del Puy-de-Dôme e della regione dell'Alvernia. Formata dall'unione di due città distinte (Clermont, città episcopale e Montferrand, capoluogo di contea), i suoi abitanti si chiamano Clermontois, e più specificatamente quelli del quartiere di Montferrand, Montferrandais.

Storia

L'attuale centro cittadino sorge nei pressi dell'oppidum gallico di Gergovia, antica capitale degli Arverni, menzionata nel VII libro del De bello Gallico, scritto da Gaio Giulio Cesare, durante la conquista della Gallia (dal 58 al 50 a.C.).

Il 27 novembre 1095 papa Urbano II, durante il Concilio di Clermont, tenne il famoso appello di Clermont che viene tradizionalmente ritenuto come la causa scatenante della Prima Crociata.

 

ORLEANS

Conosciuta soprattutto perché città dove avvenne il miracolo di Giovanna d’Arco, che salvò la Francia dagli inglesi, fu duramente distrutta e ne uscì molto provata dalla seconda guerra mondiale. L’economia della regione si basa soprattutto, oltre al turismo, richiamato dalla presenza dei castelli più belli della Francia, sull’agricoltura e sull'industria. Il clima continentale permette al turista di godersi a pieno la regione, in quanto a seconda delle preferenze, campagna o mare, troviamo un inverno freddo e un’estate abbastanza calda.

 

CHAMBORD
Il castello di Chambord è il più vasto dei e spettacolare dei castelli della Loira. È stato costruito tra il 1519 ed il 1547 nei pressi di una curva del fiume Cosson, corso d'acqua affluente del Beuvron che si getta poi a sua volta nella Loira. Sorge nel dipartimento Loir-et-Cher, 14 km a nord-est di Blois ed a circa 6 km dalla riva sinistra della Loira. Nel 1981 fu iscritto nella lista dei siti Patrimonio dell'umanità da parte dell'UNESCO, ed ora rientra assieme a tutta la Valle della Loira.

Chambord ha ospitato numerosi personaggi: oltre a Francesco I e a Luigi XIV, si recavano spesso a cacciare nella foresta Francesco II e Carlo IX. Nel castello visse anche Luigi XIII. Ai tempi di Luigi XIV vi soggiornò Molière, che scrisse, in pochi giorni, una commedia: Il signor di Pourceaugnac.

 

Chi lo ha visitato all’interno ci ha detto che l’unica cosa valida è lo scalone a doppia spirale, che permette di salire e scendere le scale senza mai incontrarsi. Il castello è circondato dalla foresta di Boulogne, una vasta riserva di caccia solo parzialmente accessibile (la parte visitabile non è un granché). Da maggio a settembre si può assistere, presso le scuderie, a spettacoli d'arte equestre. Vale una sosta fosse solo per qualche fotografia e/o ripresa video.
 

CHEVERNY

Le terre dove sorge il castello furono acquistate da Henri Hurault, Conte di Cheverny e tesoriere militare di Luigi XI.

La proprietà passò allo Stato per cause di frode fiscale e il re Enrico II la donò a Diana di Poitiers la quale, preferendo il Castello di Chenonceau, rivendette la proprietà a Philippe Hurault, figlio del precedente proprietario il quale costruì il castello tra il 1624 e il 1630.

Nei successivi 150 anni la proprietà del castello cambiò svariate volte e nel 1765 furono intrapresi importanti lavori di rinnovamento. La proprietà tornò nuovamente alla famiglia Hurault nel 1824.

Il castello di Cheverny fu uno dei primi ad essere aperti al pubblico (nel 1914).

Il castello è tutt'oggi un'importante attrazione turistica, particolarmente rinomato soprattutto per la bellezza e l'importanza artistica dei suoi interni, magnificamente conservati e dotati di una eccezionale collezione di arredamenti.

La facciata principale del castello è interamente in pietra da taglio. Come altri castelli, Cheverny è stato costruito con blocchi di tufo calcareo bianco, la pietra di Bourré. Tenera all'uscita della cava, questo tipo di pietra si indurisce ed imbianchisce con il passare del tempo. La facciata è decorata con busti romani, in voga nel Rinascimento. Il piano generale di Cheverny con i suoi grandi padiglioni ad angolo sormontati da cupole ed i suoi motivi decorativi di pietra in linee sovrapposte, rappresenta una novità per l'epoca. Tali elementi diventeranno caratteristici dell'architettura classica francese.

 

BLOIS

Il castello di Blois è uno dei principali castelli della Loira; la città da cui prende il nome, Blois, è il capoluogo del dipartimento francese di Loir-et-Cher e si trova lungo il fianco di una collina sulla riva destra della Loira. È stato la residenza di numerosi sovrani francesi e Giovanna d'Arco vi fu benedetta dall'arcivescovo di Reims prima della spedizione destinata a liberare Orléans dall'assedio.

Il castello, che si trova nel cuore della città, è un insieme di costruzioni eterogenee risalenti ad epoche diverse, che vanno dal XIII al XVII secolo.

 

La fortezza medievale dei conti di Blois divenne la residenza principale del re Luigi XII. All'inizio del Cinquecento, questi ne intraprese una prima ricostruzione e la messa a dimora di un giardino rinascimentale (scomparso nel 1890 per la costruzione dell'Avenue Victor-Hugo).

Con l'avvento al trono di Francesco I la moglie Claudia avviò il rinnovo dell'arredamento del castello con l'intenzione di trasferirvi la corte, che si trovava allora presso il Castello di Amboise. Francesco primo intraprese la costruzione di una nuova ala del castello e vi fondò una tra le più importanti biblioteche dell'epoca. Dopo la morte di Claudia, nel 1524, egli abbandonò tuttavia il castello di Blois preferendogli quello di Fontainebleau, dove trasferì anche la pregevole collezione di libri che darà origine alla Bibliothèque nationale de France.

Enrico III, che aveva abbandonato Parigi nel periodo delle guerre di religione, risiedette a Blois e vi convocò gli Stati generali nel 1576 e nel 1588. In quest'ultima occasione ebbe luogo l'assassino del rivale del Re, il duca di Guisa, commissionato dal sovrano.

In seguito il castello fu dimora di Enrico IV e alla morte di questi divenne il luogo d'esilio della sua vedova Maria de' Medici.

Nel 1626 Luigi XIII ne fece dono al fratello Gastone d'Orléans in occasione delle sue nozze. Un nuovo tentativo di ampliamento del castello ebbe luogo a partire dal 1635, con la realizzazione di una nuova ala progettata da François Mansart. I lavori vennero però interrotti nel 1638 a causa di difficoltà finanziarie, costringendo Gastone ad occupare l'ala Francesco I. Alla sua morte, avvenuta nel 1660, il castello venne abbandonato.

Nel periodo della Rivoluzione francese il palazzo era ormai disabitato da 130 anni e i rivoluzionari, ansiosi di cancellare ogni traccia della monarchia, ne saccheggiarono gli ambienti disperdendo mobilio, statue ed accessori. La rovina fu tale da valutare anche la demolizione totale del castello, che venne salvato dalla scomparsa solo grazie alla sua riconversione in caserma.

Nel 1841, sotto il regno di Luigi Filippo, il castello venne riconosciuto come monumento storico grazie all'impegno di Prosper Mérimée, quindi restaurato e trasformato in museo. Le attività di restauro sono ancor oggi in corso, e il sito è di proprietà dell'amministrazione comunale.

Nella sua conformazione attuale, il Castello è costituito principalmente da tre ali che presentano una commistione di stili gotico, rinascimentale e barocco.

 

CHAUMONT SUR LOIRE
Fu costruito da nel XI secolo da Odo I, Conte di Blois. Passato al cavaliere normanno Gelduin, questi fece consolidare le fortificazionei. La sua pronipote, Denise de Fougère, lo recò in dote al suo sposo Sulpice d'Amboise ed il castello passo nelle mani degli Amboise rimanendovi per cinque secoli.

Nel 1455 il castello fu fatto incendiare e radere al suolo da Luigi XI, quale punizione a Pietro d'Amboise (1408 1473) per la sua partecipazione alla Lega del bene pubblico. Perdonati gli Amboise dal re, questi contribuì finanziariamente alla ricostruzione del castello, operata fra il 1465 ed il 1475 dal figlio di Pietro d'Amboise, Carlo I d'Amboise (1430 1481), che vi fece anche aggiungere un'ala a nord (oggi non più esistente).

Nel 1560, la proprietà del castello passò a Caterina de Medici la quale vi ospitò numerosi astrologi, incluso Nostradamus. Alla morte del marito, Enrico II di Francia, Caterina usò il suo potere per costringere Diana di Poitiers, amante del marito, ad accettare il castello di Chaumont in cambio del più ambito Castello di Chenonceau. Diana di Poitiers visse a Chaumont per un breve periodo dopo il quale il castello fu rivenduto.

 

Anche questo visitato solo dall’esterno, purtroppo era anche in ristrutturazione, quindi la vista era sacrificata da ponteggi, ma il parco è molto bello (il più bello, secondo me di tutti quelli visitati) e al suo interno c’é una sezione riservata dove, da 14 anni, si tiene il “FESTIVAL DES JARDINS” - quest’anno con tema” "Le Caos: Ordre et Desordre au jardin” (“Il Caos: ordine e disordine nel giardino”). Una manifestazione particolare che prevedeva la predisposizione di angoli di giardino con aiuole, cespugli, alberi, fiori, piante e particolari supporti o oggetti di varia natura (legno, metallo, stoffe, ecc) o ideazioni (soffioni di vapore nel bosco) per costruire un particolare e originale layout ambientale. Molto bello, ci è piaciuto moltissimo, nonostante un biglietto d’ingresso da incubo: 8,5 euro!

 

CHENONCEAU

In origine nella tenuta sede dell'attuale castello si trovava un maniero che fu bruciato dalle truppe reali nel 1411 per punire il proprietario, Jean Marques, accusato di una cospirazione. Nel 1430 Marques ricostruì il castello insieme ad un mulino fortificato ma il suo erede, fortemente indebitato, nel 1513 vendette il castello a Thomas Bohier, tesoriere dei re Carlo VIII, Luigi XII e Francesco I. Bohier distrusse tutti gli edifici esistenti e diroccati tranne la torre di vedetta e tra il 1515 e il 1521 costruì un nuovo castello per la moglie, Catherine Briçonnet, che vi soleva intrattenere la nobiltà francese e in due occasioni ospitò anche re Francesco I.

Alla morte di Bohier (1524) e della moglie (1526) il figlio Antoine dovette cedere il castello alla corona per pagare i debiti del padre. Prese possesso del castello il governatore di Montmorency in nome del re Francesco I impegnato in quegli anni nella costruzione del castello di Chambord.

Il suo successore, Enrico II, offrì il castello in dono alla sua amante, Diana di Poitiers, nel 1551 questa divenne duchessa del Valentinois e acquisì la proprietà del castello, divenne anche una delle donne più influenti dell'epoca. A Diane de Poitiers si deve in gran parte l'attuale struttura del castello, sua fu infatti la realizzazione del ponte sul fiume. Fece anche realizzare degli splendidi giardini lungo le rive del fiume.

Dopo la morte di Enrico II la vedova, Caterina de' Medici, fece di tutto per scacciare Diane dal castello forzandola ad accettare lo scambio con il castello di Chaumont. Caterina de Medici ne fece la sua residenza preferita aggiungendo altri giardini. Nel suo periodo da reggente di Francia spese ingenti somme per il castello e per organizzarvi feste e intrattenimenti. Nel 1560, in occasione dell'ascesa al trono di suo figlio Francesco II, vi organizzò il primo spettacolo pirotecnico mai visto nel paese.

Nel 1598, alla morte di Caterina de' Medici il castello andò alla nuora, Luisa di Lorena, moglie di re Enrico III, questa apprese della morte del marito mentre risiedeva a Chenonceau, cadde in una profonda depressione, e trasformò il castello da luogo di feste in un luogo tetro e silenzioso.

Da Luisa di Lorena il castello fu ereditato da César di Vendôme e da sua moglie, Francesca di Lorena, duchessa di Vendôme, passò così il successivo secolo seguendo la linea ereditaria dei Valois.

Nel 1720 fu comprato dal Duca di Borbone che, poco alla volta, ne vendette i contenuti. Molte delle statue finirono a Versailles. La proprietà fu infine venduta a Claude Dupin. Sua moglie, figlia del finanziere Samuel Bernard e nonna di George Sand, Madame Louise Dupin, riportò il castello, almeno in parte, agli antichi splendori intrattenendovi i leader dell'Illuminismo: Voltaire, Montesquieu, Buffon, Bernard le Bovier de Fontenelle, Pierre de Marivaux e Jean-Jacques Rousseau.

Salvò il castello dalla distruzione da parte della Guardia rivoluzionaria durante la Rivoluzione francese in quanto essenziale per le comunicazioni, era infatti l'unico ponte sul fiume per diversi chilometri.

Nel 1864 divenne proprietaria del castello Marguerite moglie del chimico Théophile Pelouze, che lo aveva comprato dagli eredi di Madame Dupin. Dopo la morte del marito Marguerite iniziò dei lavori di ristrutturazione che riportarono il castello all'aspetto che probabilmente aveva all'inizio del XVI secolo

Nel 1913 il castello divenne proprietà della famiglia di industriali cioccolatai Menier.

Durante la prima guerra mondiale il castello fu in parte usato come ospedale mentre durante la seconda guerra mondiale venne usato come via di fuga dalla zona di Vichy occupata dai nazisti.

Nel 1951 la famiglia Menier cominciò la ristrutturazione del castello e dei giardini, danneggiati da un'inondazione nel 1940.

 

Conosciuto come il castello delle Dame, Caterina de’ Medici e Diana di Poiters - l’amante di Enrico II a cui il re aveva regalato questo castello - che si estende trasversalmente e sovrasta, con una lunga galleria disposta su due piani, le acque del fiume Cher visibile dalle vetrate di uno dei piani. Chenonceau è il secondo castello più visitato della Francia, dopo Versailles.
All’ingresso, oltre al biglietto (10 euro) conviene prendere le audioguide (2 euro), sono molto esaurienti sia nelle descrizioni del castello che nei rimandi storici sui personaggi che vi hanno vissuto. La cappella e le sale interne permettono di vedere opere di validissimi artisti dell’epoca tra cui Jordaens, Andrea del Sarto, Rubens e Zurbaran, oltre ad alcuni pittori francesi. Le numerose stanze private, abitate nel corso di secoli successivi da differenti potenti di Francia e dalle loro famiglie, hanno stili e gusti molto diversi tra loro e quest’estate in ognuna di esse c’erano grandi vasi pieni di ortensie di tutti i colori. Molti gli affreschi belli e il mobilio raffinato, quest'ultimo anche nei corridoi, fornitissime di pentole di rame, stampi e oggetti vari le spettacolari cucine, notevoli i giardini esterni di stile rinascimentale italiano, pieni di aiuole, cespugli, piccoli alberi, geometricamente disposti, apprezzati da chi ama il genere (io preferisco i parchi)

 

AMBOISE

Le fortificazioni iniziali risalgono al XIII secolo; le prime costruzioni significative del periodo successivo vi furono fatte erigere da Carlo VIII, che era nato e cresciuto ad Amboise.

Carlo VIII morì ad Amboise nel 1498, all'età di 28 anni, dopo aver battuto la testa contro l'architrave di una porta.

Luigi XII vi fece costruire una seconda ala, perpendicolare alla prima, in stile rinascimentale.

Francesco I vi trascorse l'infanzia e fece ristrutturare l'ala Luigi XII. Nel 1517 invitò Leonardo da Vinci ad Amboise, stabilendone il soggiorno nel maniero di Clos Lucé, situato nei pressi del Castello. Per mettere in comunicazione i due edifici venne scavato un tunnel sotterraneo. Leonardo visse ad Amboise fino alla morte, avvenuta nel 1519, e venne successivamente sepolto nella cappella Saint-Hubert.

Nel 1560 il Castello fu teatro della Congiura di Amboise, che diede l'avvio alle guerre di religione francesi.

A partire da Enrico III i soggiorni reali si fecero via via più rari, e gran parte del Castello venne demolita nel corso del Primo Impero francese.

Dopo la Restaurazione Luigi Filippo, ereditato il castello dalla madre duchessa di Orléans, liberò i bastioni preesistenti demolendo gli edifici attigui e ridiede lustro all'ala Luigi XII.

Dal 1848 al 1852 il Castello fu il domicilio coatto dell'emiro algerino in esilio Abd el-Kader.

 

Bello il castello, costruito su un terrazzamento dal quale sorgono mura massicce, con due torrioni rotondi che affiancano quello che fu uno dei palazzi reali di Francesco I, o “Logis du roi”; sempre all’esterno si trova la cappella di Saint-Hubert, con la tomba di Leonardo Da Vinci. Dai passaggi esterni del castello si vede un panorama eccezionale sulla città di Amboise - il cui centro storico di casette bianche e belle stradine medioevali è da visitare assolutamente in quanto delizioso. La visita all’interno del castello è rapida, sono poche le stanze aperte al pubblico (la Sala degli Stati e la Sala delle Guardie) e volendo può essere saltata. Meglio visitare, sempre ad Amboise, il castello di:

 

CLOS-LUCÈ

Il castello è noto soprattutto per essere stato l'ultima dimora di Leonardo da Vinci, che vi soggiornò dal 1516 al 2 maggio 1519, su invito di Francesco I. Il maniero è collegato alla residenza del Castello di Amboise da un passaggio sotterraneo che consentiva al re di rendere visita a Leonardo in qualunque momento con la massima discrezione.

Il castello ospita numerosi souvenir del soggiorno del genio vinciano. Nei sotterranei è possibile osservare numerosi modelli tratti dagli schizzi di Leonardo tra cui un carro armato, un ponte di assedio e un precursore di un elicottero. Anche nel parco sono disposte alcune opere a grandezza naturale realizzate a partire dai disegni leonardeschi.

 

(dove Leonardo ha vissuto i suoi ultimi anni di vita alla corte del re: noi per stanchezza l’abbiamo saltato, pentendocene dopo) e soprattutto il parco del castello: sia all’interno che all’esterno un’accurata scenografia ha ricostruito alcune delle prodigiose e spettacolari invenzioni del nostro genio italiano. Alcuni italiani che abbiamo incontrato alla Maréchalérié ci hanno detto che era molto valido.

 

TOURS

Il centro della Turenna e del "giardino di Francia", sede arcivescovile ed universitaria, situata a metà strada fra Orléans e Angers, vicino alla confluenza del Cher con la Loira di cui occupa l'istmo. Si caratterizza per i suoi edifici in tufo bianco con i tetti in ardesia.

Installati sulle rive della Loira fin dal 5° secolo a.C. i Celti Turoni vennero integrati al momento della creazione della colonia romana di Caesarodonum nel 1° secolo d.C. Voluta da Augusto, divenne un'importante centro commerciale ed amministrativo esteso su una quarantina di ettari. Nel 3° secolo iniziò però un inesorabile declino. Si chiamò dapprima Caesarodonum, poi Civitas Turonum da cui è derivato il nome attuale.
Nel 3° secolo ebbe inizio l'evangelizzazione da parte del 1° vescovo Gatien (oggi patrono della città e a cui è dedicata la Cattedrale) e nel 4° secolo la città divenne un importante centro religioso grazie alla presenza di San Martino (316-397). Intorno alla tomba del Santo sorse l'agglomerazione di Martinopolis, più tardi chiamata Chateauneuf e che in seguito si fuse con la colonia romana pre-esistente e diede vita alla città di Tours. Si dice che al momento del passaggio della barca con il corpo del Santo, benchè fosse novembre, gli alberi diventassero verdi, gli uccelli si mettessero a cantare e le piante fiorissero: era l'estate di San Martino. La città fu conquistata dai Visigoti prima ed in seguito dai Merovingi. Qui, e successivamente nella più famosa battaglia di Poitiers, nel 732 Carlo Martello inflisse agli Arabi un cocente sconfitta. Sotto Carlomagno fu particolarmente fiorente e questo spinse i Normanni a saccheggiarla.
Occupata dagli Inglesi in epoca medievale, Tours passò sotto la corona di Francia nel 1205 durante il regno di Filippo II Augusto e quasi tutti i sovrani vi soggiornarono per periodi più o meno lunghi fino alla fine del 16° secolo, ma soprattutto dal 1427 al 1589. All'epoca dell'annessione al Regno di Francia la città si divideva in due poli ben distinti: la Tours propriamente detta e il più fiorente borgo di Chateauneuf. Nel 13° secolo, periodo fasto per la città, la moneta qui coniata, il Denaro di Tours in argento, divenne moneta nazionale. Questo fu l'ultimo conio non reale prima dell'introduzione del Franco (1667) e dell'Euro (2002). Fu la Guerra dei Cent'Anni e i pericoli da essa derivanti a spingere gli abitanti nel 1356 ad unire i due insediamenti all'interno di un'unica cerchia di mura, dando così origine alla città attuale.
Nel 1461 sotto Luigi XI divenne capitale del Regno. Fu proprio Luigi XI a promuovere in Turenna l'industria della seta, destinata a divenire l'elemento trainante dello sviluppo dell'intera regione. Tours conobbe cosi fino al 1540 un periodo di grande sviluppo economico, artistico, architettonico e demografico. Ma quando nel 16° secolo i Re di Francia ciminciarono a preferirle come propria residenza dapprima Blois e poi Parigi
per la città iniziò un rapido e inarrestabile declino, accentuato dalle Guerre di Religione e dalla crisi dell'industria della seta. Nel 1562 i Calvinisti attaccano l'Abbazia di San Martino ma circa 300 di loro furono uccisi e gettati nella Loira: la città ebbe così la sua "notte di San Bartolomeo", 10 anni prima di quella più tragica di Parigi e tutta la Francia. Nel 1589 Enrico III e il Parlamento ripiegarono a Tours e la città tornò ad essere, seppure per poco, la capitale del Regno. Pochi sono da quel momento gli avvenimenti che hanno segnato la storia di Tours e non sempre positivi.
Il 19° secolo vede il proseguimento della sistemazione della Rue Nationale, che diviene il luogo dello shopping di Tours; alla fine del secolo vengono costruiti il Teatro, il Palazzo di Giustizia e il Municipio (opera dell'architetto di Tours Victor Laloux (1850-1937). Crollato il 2° Impero, la città fu scelta come sede di una delegazione del governo provvisorio di Difesa Nazionale (1870) e qui giunse Léon Gambetta partito in mongolfiera da Parigi per riorganizzare la difesa del Paese, ma l'avanzata dei Prussiani 3 mesi più tardi spinse il governo a ripiegare a Bordeaux. Nel 1940 (19-20-21 giugno: la città bruciò per 3 gg) e nel 1944 venne gravemente danneggiata dai bombardamenti tedeschi prima e alleati poi, che devastarono una buona parte del patrimonio architettonico: 1543 edifici furono distrutti e 7960 danneggiati. Nel 1957 un progetto dei Fratelli Dorian, architetti, prevede la distruzione di numerosi immobili fatiscenti o degradati, ma all'inizio degli anni 1960 un'attiva politica di restauro permette a Tours di salvare i suoi vecchi quartieri e di beneficiare, attorno alla Place Plumereau, di uno dei più vasti settori salvaguardati d'Europa.

 

VILLANDRY
Il Castello fu costruito nei primi anni del 1532 da Jean Le Breton, ministro di Re Francesco I di Francia.

Il Castello rimase alla famiglia Le Breton per più di due secoli fino a quando fu acquistato dal Marchese di Castellane. Durante la rivoluzione francese il castello fu confiscato e nei primi anni del 1800 l'Imperatore Napoleone lo acquistò per suo fratello Giuseppe Bonaparte

Nel 1906 il Dr. Joachim Carvallo acquistò la proprietà e profuse enormi risorse per la ristrutturazione del castello e la realizzazione di quelli che sono considerati tra i più bei giardini esistenti. Nel 1934 il castello è divenuto monumento storico e come tutti gli altri Castelli della Loira è oggi patrimonio dell'umanità. Tutt'oggi ancora proprietà della famiglia Carvallo il castello è aperto al pubblico e uno dei più visitati di Francia. Il Castello di Villandry ( Château de Villandry ) offre un magnifico esempio di arte topiaria, vale a dire dei giardini, per i labirinti verdi da cui è costituita, che svolgono anche funzione di orto composto da tre giardini differenti: un giardino di carciofi, uno di sedano, uno di insalata e di altre verdure.

 

Abbiamo visitato solo i giardini (biglietto 9 € per castello e giardini) e anche un po’ frettolosamente perché abbiamo beccato l’unica pioggia del periodo… sono molto belli, prendetevi del tempo e soprattutto i depliant illustrativi che vi descrivono nel dettaglio tutte le piante che ci sono, ancora oggi seminate due volte l’anno con attenzione rigorosa alle specie che originariamente venivano messe a dimora nel giardino del 1500, secondo determinati criteri estetici, cromatici e compatibilità reciproca.

CHARTRES

Nel cuore della regione francese del Centro, nel dipartimento di Eure-et-Loire, sorge l’elegante e fascinosa città di Chartres, riconoscibile già da lontano per l’imponente cattedrale che si staglia al di sopra dei campi di grano. Collocata in una zona popolata sin dalla preistoria, Chartres è ricca di monumenti megalitici e siti archeologici che ne attestano l’antichità, e la regione a cui appartiene corrispondeva un tempo al territorio abitato dai Carnuti, che usavano chiamare la città “Autricum”. Già allora Autricum fu una grande città dove il tenore di vita era elevato, anche grazie ai due acquedotti che la rifornivano di acqua, e dove si prestava un occhio di riguardo alle iniziative culturali, testimoniate dalla antica presenza di un anfiteatro, un foro romano e numerosi templi.
Oggi Chartres è uno scrigno traboccante di tesori, un agglomerato sorprendente di attrazioni uniche: prima fra tutte la celeberrima Cattedrale gotica di Notre Dame (Notre-Dame de Chartres), degna rappresentante del migliore gotico francese. Edificata a partire dall’anno 1145 per volere del vescovo Fulberto, la costruzione era stata originariamente concepita in stile romanico ma in seguito, dopo un rovinoso incendio, si riprese con la realizzazione delle bellissime navate, in impeccabile stile gotico. Nel 1513 venne aggiunta alla torre nord la splendida guglia traforata detta Clocheur Neuf. Particolarmente importante è poi la facciata occidentale, conosciuta come Portale Reale, su cui spicca un rosone del XIII secolo oltre ad alcune statue del XII secolo.
Stupende sono le ben 176 vetrate che con bagliori ed iridescenze magiche incantano gli spettatori, raccontando i fatti della Bibbia e le vite dei santi; da vedere è poi il recinto del coro, capolavoro de XVI secolo realizzato da Jean de Texier, decorato con 200 sculture che ripercorrono la vita della Vergine.
Gli altri tesori di Chartres sono disseminati lungo il dedalo di viuzze strette e tortuose che le regalano quell’aria medievale indimenticabile. La parte più antica ospita, oltre a varie chiese sia romaniche che gotiche, le tipiche case in muratura e legno coma la Maison du Saumon (Casa del Salmone) in Place de la Poisonnerie: si tratta di una struttura del XVI secolo, decorata con splendide sculture lignee. Altri edifici in legno si trovano in Rue des Ecuyers, mentre in Rue Chantault, al numero 29, si trova un’anziana signora molto speciale: si tratta della più vecchia casa della città, risalente al XII secolo. I “tertres”, caratteristiche strade a gradini, conducono verso la zona più bassa di Chartres, dove un percorso pedonale incantevole serpeggia lungo le sponde del fiume Eure e regala la vista pittoresca di vecchi mulini ad acqua, ponticelli di legno, e una visuale unica della parte alta della città.
Oltre alla Cattedrale, le altre chiese di notevole interesse e pregio artistico sono l’abbazia di St Pierre e quella di Saint-Aignan, quest’ultima in una splendida posizione in prossimità del fiume. Spostandoci in epoca più moderna ricordiamo la bizzarra Maison Picassiette, del XX secolo, simpatico edificio in stile naif. Chi volesse avere un’idea più completa della storia locale, delle inclinazioni artistiche e delle usanze del luogo non ha che l’imbarazzo della scelta tra i vari musei che Chartres offre: il centro Internazionale del Vetro è un museo ma anche un laboratorio e un centro culturale, dedicato all’arte del vetro colorato con una sezione speciale sulle vetrate della bellissima Notre Dame. Il Museo delle Belle Arti espone una ricca raccolta di opere antiche e moderne, oltre ad una collezione di clavicembali del XVII e XVIII secolo e una sezione di oggetti provenienti dalle isole del Pacifico. Altri musei da visitare sono il Museo Archeologico, il Museo delle Scienze Naturali e della Preistoria, e il Conservatoire de l’Agriculture, primo museo della Francia ad essere interamente dedicato all’agricoltura.
Tra i maggiori eventi che allietano la città si ricorda il Festival di Pasqua, che si tiene in primavera nel periodo pasquale e vanta una programmazione musicale nutrita di artisti internazionali; e ancora il festival dell’Organo, una manifestazione della durata di due mesi che inizia in luglio e include decine di concerti gratuiti di organo; infine, sempre in luglio, si svolge il Festival della Musica Gospel.
Per raggiungere Chartres in aereo sarà necessario atterrare all’Aeroporto di Parigi e da qui scegliere di spostarsi in auto o in treno. Chi preferisce l’auto, dovrà prendere la A11 e uscire a Chartres Est dopo un viaggio di circa 45 minuti; chi sceglie il treno impiegherà sempre 45 minuti a partire dalla stazione di Montparnasse.
Una volta arrivati ci si ritrova immersi in un clima di tipo oceanico, influenzato dai venti provenienti da ovest e sud-ovest. Le precipitazioni sono abbondanti specialmente in maggio e ottobre, quando raggiungono i 53 mm medi di pioggia, mentre le temperature oscillano tra i 0°C di minima media e i 5°C di massima in gennaio; in luglio e agosto la minima media è di 12°C mentre la massima si aggira intorno ai 23°C. Il periodo migliore per una vacanza a Chartres è quello compreso tra maggio e settembre, quando l’estate francese regala temperature piacevoli ma mai eccessivamente elevate.

 

ROUEN

La bellissima città di Rouen è famosa per l'abbondanza di guglie e campanili oltre che per la bellissima cattedrale gotica (la più alta della Francia). La Città Vecchia conserva circa 2000 caratteristiche abitazioni in legno e muratura, molte delle quali con le travi a vista originarie.

 

La Città Vecchia

La via principale della Città Vecchia è Rue du Gros Horologe che giunge alla Cattedrale a Place du Vieux Marché dove, nel 1431, la diciannovenne Giovanna d'Arco fu messa al rogo dopo il processo che la condannò per eresia.
Sul sito del rogo fu costruita la straordinaria
Eglise Jeanne d'Arc che contiene meravigliose vetrate istoriate originali del XVI secolo.
Bello anche il
Palais de Justice che alla fine della Seconda Guerra Mondiale era ridotto a uno scheletro ma è stato poi fedelmente restaurato secondo lo stile gotico originario. Il cortile del palazzo è davvero notevole per la ricchezza e la fantasia di guglie, doccioni e statue.

 

Cattedrale Notre-Dame

Da non perdere assolutamente Notre-Dame, la bellissima cattedrale di Rouen considerata un vero e proprio capolavoro di architettura gotica francese, soggetto di una serie di famosi dipinti del pittore Claude Monet.
La cattedrale fu eretta fra il 1145, anno a cui risale la
Tour Saint-Romain, la parte più antica parte dell'edificio gotico, e il 1540. La cattedrale fu poi gravemente danneggiata e sottoposta a varie opere di restauro.
Da ammirare la
Tour de Beurre, in stile gotico fiammeggiante, con la muratura in pietra gialla, realizzata con le elemosine elargite dai vari membri della congregazione che si ostinavano a mangiare burro anche durante la quaresima.

 

Musée Le Secq des Tournelles

Fra i musei della città d'obbligo è una visita all'affascinante Musée Le Secq des Tournelles, dedicato all'antico mestiere del maniscalco, che espone circa 12.000 pezzi tra serrature, chiavi, forbici, tenaglie e altri utensili di ferro risalenti a varie epoche, dal III al XIX secolo.

 

Aître St-Maclou

Singolare è poi l'Aître St-Maclou, un complesso di edifici in legno e muratura, costruito fra il 1526 ed il 1533, decorato con teschi, tibie incrociate, attrezzi da becchino e clessidre. Il cortile pare fosse stato adibito e luogo di sepoltura per le vittime della peste fino al 1781.

 

Deauville, celebre località balneare e mondana fin dall'Ottocento, e Trouville, entrambi luoghi di villeggiatura preferiti dai parigini. Poco lontano si trova anche la pittoresca Honfleur, affacciata sull’estuario della Senna e sul mare. Il vecchio porto, Vieux Bassin, e la città vecchia, detta Enclos, sono mete imperdibili.

 

CAEN

Già dall'epoca gallo-romana esisteva una forma di abitato intorno all'attuale Abbazia degli Uomini. Una chiesa intitolata a San Martino e un cimitero dell'alto Medio Evo sono anche noti agli storici. Intorno al 1020, dopo l'impatto dell'invasione vichinga, si forma un villaggio che comprende diverse chiese e un mercato, dove è anche riscossa una tassa.

Guglielmo il Conquistatore, duca di Normandia, fece sviluppare Caen nell'XI secolo dotandola di un castello, delle mura e due abbazie, una maschile detta degli uomini e una femminile detta delle donne. Il duca vi risiedette più volte e sua moglie, Matilde di Fiandra, venne inumata nel 1083 nell'Abbazia delle Donne. Quattro anni dopo, il corpo di Guglielmo venne posto nella chiesa dell'Abbazia degli Uomini. Caen divenne rapidamente la seconda città del ducato di Normandia.

Durante l'attacco del ducato da parte del re di Francia Filippo II Augusto, Caen cadde il 21 maggio 1204, prima di Rouen.

Nel XV secolo, durante l'occupazione inglese dovuta alla Guerra dei Cento Anni il duca di Bedford, reggente della Normandia, fondò l'Università di Caen per ingraziarsi la popolazione.

 

XVI secolo

Nell'aprile 1562 le truppe protestanti si impossessarono della città, ma senza spargere il terrore come a Rouen. Tuttavia la statua della tomba di Guglielmo il Conquistatore nella chiesa di S. Stefano venne distrutta e l'archivio dell'abbazia venne bruciato. Nel dicembre 1562 l'ammiraglio di Coligny, uno dei capi nazionali degli ugonotti, arrivò a Caen.

 

Caen durante la Seconda Guerra mondiale

Più di tre quarti della città di Caen sono stati rasi al suolo durante la Seconda guerra mondiale poiché essa si trova su un fronte molto conteso durante lo sbarco in Normandia il 6 giugno 1944 (detto jour J). Famosa la battaglia per il ponte di ferro Pegasus Bridge, tra i plotoni tedeschi e la squadra dei SAS agli ordini del comandante Price, che resistettero tutta la notte e il giorno seguente agli attacchi combinati di fanteria e corazzati. Ciò nonostante, i principali monumenti sono stati risparmiati.

La ricostruzione di Caen è durata ufficialmente dal 1948 al 1962, attuata con delle ampie strade diritte affiancate da immobili di circa 5 piani in pietra "bionda" (pietra di Caen), che conferiscono a Caen una grande unità architetturale. Numerosi immobili che avevano un tetto piatto sono stati completati con tradizionali tetti a spiovere.

Caen ha ricevuto la Legione d'onore nel 1948.

 

COURSEULLES-SUR-MER

In questa località transitano imbarcazioni da diporto e yacht, e la cittadina è anche nota per la sua attività di ostricoltura.

Un carro armato tedesco e divenuto una sorta di obelisco commemorativo della grande battaglia; sulla Juno Beach, una postazione tedesca in cemento armato e una croce di Lorena ricordano lo Sbarco.

 

ARROMANCHES-LES-BAINS :

Musèe du Dèbarquement(visite : maggio-settembre, ore 9-18/19) è il museo del "D DAY" (sbarco alleato in Normandia) ed è il più visitato- espone fotografie, armi, oggetti militari e modelli in scala del gigantesco porto artificiale, costruito per lo sbarco di mezzi pesanti. Dal parcheggio il paese, che si domina dall'alto, è raggiungibile a piedi. Da visitare, nei pressi del parcheggio il nuovo 'Cinema Arromanches 360°

 

LONGUES sur MER:

In piena campagna ci sono ancora quattro batterie tedesche (complete di cannoni), oltre ad una direzione di tiro.

Poco oltre, c'è un ampio e curatissimo cimitero militare americano. È situato proprio sopra la lunghissima spiaggia di OMAHA BEACH, (attenzione chiude alle 18) dove sono morti migliaia dei diecimila ricordati con le croci bianche (9387 in marmo di Carrara) nel cimitero.

 

BAYEUX:

Visitare il «Musée de la Tapisserie» ove si può ammirare l'arazzo del 1066 lungo ben 70 m. e che ha per soggetto le imprese di Guglielmo il Conquistatore (Guillome);

 

PORT-EN-BESSIN : Postazioni fortificate tedesche.


SAINTE-MÈRE-EGLISE :

E' stata resa famosa dal Kolossal « Il giorno più lungo ». Qui alle 4 e mezzo del 6 giugno 1944, due ore prima che i soldati toccassero le spiagge, arrivò inaspettatamente una ‘pioggia’ di paracadutisti americani; in ricordo dell’avvenimento, persino l’edificio che ospita il Musèe des Troupes aèroportèes (visita maggio-settembre, 9-18,45) ricco di cimeli ha la forma di un paracadute.

Si ricorda che uno di loro rimase appeso al campanile per due ore.

 

Bénouville, luogo di lancio della brigata aviotrasportata inglese Pegasus. La cittadina è nota per essere stato, il primo luogo del territorio Francese liberato dagli alleati la notte del 5 giugno 1944. Il luogo fu di notevole interesse strategico a causa del ponte, oggi rinominato Pegasus bridge, ponte mobile ancora oggi funzionante.

 

Colleville-sur-Mer cimitero di guerra americano che si trova sulla collina subito dietro la spiaggia di Omaha Beach, uno dei due luoghi di sbarco del contingente americano, dove i combattimenti furono più sanguinosi.

 

Longues batteria costiera nei pressi dell’omonimo paese. La batteria è composta da quattro buncher, in tre dei quali sono ancora presenti i cannoni; dalla direzione tiro posta alla sommità della scogliera, da diverse fortificazioni sotterranee oggi non più visibili. I cannoni furono catturati praticamente intatti a causa dei bombardamenti precedenti lo sbarco, che distrussero il quarto bunker e interruppero le linee di comunicazione. Di conseguenza i pochi colpi esplosi furono sparati a caso. Dalla sommità della scogliera si vede in lontananza quello che resta del porto artificiale di Arromanches, costruito dagli Inglesi per poter sbarcare i rifornimenti una volta consolidata la testa di ponte.

 

Sainte-Mère-Église luogo di lancio della 101° divisione aviotrasportata americana. Nella cittadina tutto ricorda la notte del 5 Giugno 1944, sul campanile della chiesa è ancora appeso un fantoccio a ricordo di uno sfortunato militare, lì rimasto appeso la notte del lancio, le cui gesta sono ricordate all’interno del museo (Ingresso 4€). Il museo costruito a poca distanza dalla piazza principale, realizzato a forma di paracadute e interamente dedicato agli “scrimin eagles”, contiene, oltre a documentazione e materiali anche un aereo e un aliante.

 

MONT SAINT MICHEL

Secondo la mitologia celtica, Mont Saint Michel era uno dei cimiteri marini che accoglievano le anime dei morti, nel 708 fu poi costruita un' abbazia in cima al colle che riuscì a resistere alle guerre fino a quando nel 1966 fu restituita ai monaci benedettini e nel 1979 fu dichiarata patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO.

 

La bassa marea

Ma la fama di Mont Saint Michel è dovuta soprattutto alle straordinarie maree della baia. Infatti, a seconda della forza gravitazionale esercitata dalla luna, la differenza del livello dell'acqua tra l'alta e la bassa marea può raggiungere i 15 m.
Così con la
bassa marea Mont Saint Michel è circondata da una desolata distesa di sabbia lunga chilometri, mentre con l'alta marea la stessa distesa di sabbia è sommersa dall'acqua.

 

L'abbazia

È davvero difficile non restare incantati davanti a Mont Saint Michel. Sulla sommità del colle svetta la massiccia abbazia: un imponente complesso di edifici costruiti in un'incredibile varietà di stili sormontati da una sottile guglia in rame, in cima alla quale svetta la statua dell'arcangelo Michele che uccide il drago.
La base è circondata dagli
antichi bastioni e da un disordinato agglomerato di edifici che ospitano i pochi resti, e di notte tutto il complesso è immerso nelle luci.

 

La Merveille

Gli edifici costruiti sul lato settentrionale dell'abbazia sono conosciuti come La Merveille,“la meraviglia”, e comprendono il famoso chiostro, un deambulatorio circondato da un doppio ordine di arcate che poggiano su colonne di granito ornate da sculture, il refettorio, illuminato da una serie di finestre a nicchia, una sala di lavoro e l'elemosineria con dispensa, in un perfetto esempio di integrazione funzionale.
Il materiale impiegato per la costruzione dell'abbazia veniva trasportato a bordo di imbarcazioni e quindi issato lungo il fianco dell'altura con un sistema di funi.

 

La cittadina

La cittadina sorta sulle pendici della roccia sotto l'abbazia si sviluppa attorno all'unica strada, Grande Rue, che, circondata di ristoranti, alberghi e negozi di souvenir, sale al santuario girando intorno alla roccia.

 

Il Musée Maritime

Fra i quattro musei di Mont Saint Michel, degno di nota è il Musée Maritime che offre un'interessante panoramica sulla baia che circonda il Monte.

 

SAINT MALO’

LE VIVIER SUR LA MER:

con il suo porto attivissimo per la miticultura (è bene esserci verso le ore 18/19 quando i mezzi anfibi tornano dal lavoro carichi di pescatori).

 

CANCALE :

Si chiama la Houle il porto di Canale (m.50, ab. 4910) con gli allevamenti e le bancarelle di vendita di ostriche (al Porto) che conserva un’atmosfera d’altri tempi, con arco di vecchie case, i carretti carichi di ostriche “plates” e “creuses”, l’animazione per il ritorno delle barche con l’alta marea.

Musèe de l’Huîtres – allestito lungo la spiaggia dell’Autore (località Saint-Keber) in un’azienda dedita all’allevamento delle ostriche.

Dove sostare :CS – Le Bois Pastel- AC –Area Comunale – Rue du Port –CS – Area di sosta sotto il ponte autostradale

FORT LA LATTE

(a 7 Km) visite giugno-settembre ore 10,30-12,30 e 14,30-18,30 – Roccaforte a picco sul mare voluta per proteggere la costa dai pirati normanni, ma lo scenografico forte è trecentesco, protetto da alte mura in arenaria rosa e a due precipizi scavalcati da un ponte levatoio.

 

San Malò è un comune francese e una sottoprefettura (arrondissement di Saint-Malo), capoluogo di due cantoni (nord e sud) del dipartimento francese Ille-et-Vilaine, nella regione della Bretagna. È una città balneare famosa, ricca di eventi soprattutto estivi, e attira turisti in maniera crescente (maggiormente inglesi, tedeschi, olandesi).

È una città costiera, fortificata con una cintura di bastioni. Il suo porto sbocca sul Canale della Manica e il suo litorale è tra quelli francesi il maggiormente esposto al fenomeno delle maree (l'ampiezza supera i 10 metri).

Gli abitanti di Saint-Malo si chiamano "maluini", in francese: malouins. La lingua bretone, che fa parte delle lingue celtiche, non è mai stata parlata. Invece, la lingua che si usava era il gallo, ovvero un dialetto neolatino della parte est della Bretagna. Sia il gallo, sia il bretone si possono studiare oggi nelle università bretoni.

 

La città di Aleth, all'epoca gallo-romana, era la sede della Legione di Marte e fu distrutta nel V secolo dagli Alani e dagli Sassoni. È vicino a questa penisola di Aleth che è stata fondata nel XII secolo la città di Saint-Malo su un isolotto roccioso.

Aperta al commercio marittimo fin dal Medio Evo, Saint-Malo si è poco a poco fatta notare come la più famosa città corsara. I corsari lavoravano al conto del re (alla differenza dei pirati, che lavoravano per conto loro). Erano in possesso di un documento ufficiale che legalizzava la loro attività per combattere contro i nemici, e dovevano rispettare scrupolosamente le regole di guerra, altrimenti erano considerati come pirati. In quel periodo, il più grande nemico di Saint-Malo fu l'Inghilterra. Si può notare ancora oggi l'esempio del grande corsaro Surcouf, la cui statua eretta a Saint-Malo, indica con il dito la direzione dell'Inghilterra, terra nemica da combattere.

Nel 1534, il re francese Francesco I incarica il malouin Jacques Cartier di navigare fino alla Cina, per trovarci delle ricchezze. Però, il navigatore, sulla sua strada scopre il Canada, e ne prende il possesso in nome del re di Francia.

Nel XVI secolo, Saint-Malo si apre maggiormente al commercio marittimo con la Spagna e l'Inghilterra; numerosi pescatori partono alla volta delle coste di Terranova (vicine al Canada) per pescare il merluzzo, facendo di Saint-Malo una grande città di pescatori.

Saint-Malo diventa molto ricca nel XVII secolo, un periodo in cui i corsari controllano il traffico marittimo del Mare del Sud, e quello delle Indie Orientali. Saint-Malo diventa uno dei principali importatori del denaro sud-americano in Francia.

Il nome argentino dell'arcipelago delle isole Falklands (Islas Malvinas) deriva dal fatto che i primi coloni provenivano da Saint-Malo.

Per fare smettere la Guerra di successione in Spagna e portare la pace in Europa, la Francia e l'Inghilterra firmano il Trattato di Utrecht nel 1713. Questo trattato annuncia però la fine della prosperità di Saint-Malo.

Nel corso del XIX secolo, Saint-Malo non riesce ad arricchirsi, nonostante la sistemazione di darsene e di ferrovie.

Sarà ormai in altri settori che Saint-malo si farà notare: grandi scrittori come Chateaubriand e Lamennais, originari di Saint-Malo, elogiano la loro città nella letteratura.

All'inizio del XX secolo, si sviluppa il turismo culturale e balneare della città.

Purtroppo, Saint-Malo viene distrutta quasi interamente dai bombardamenti americani durante la Seconda guerra mondiale (agosto 1944). Alla Liberazione, la città viene ricostruita, rispettando l'architettura del passato. Il porto diviene più moderno.

Nel 1967, Saint-Malo (l'attuale centro della città, chiamato Intra-Muros) annette le città vicine Saint-Servan e Paramé. Negli anni a seguire altre piccole città sono annesse, che sono divenuti i quartieri periferici di Saint-Malo.

 

RENNES

La città di Rennes venne fondata dal popolo celtico degli armoricani col nome di Condate. In epoca romana venne rinominata come Condate Riedonum, capoluogo della "Civitas Riedonum".

La citta' era gia' sufficientemente sviluppata all'epoca dei romani, come dimostra una costruzione termale scoperta recentemente.
Sotto i Franchi iniziano le opere di fortificazione; la città si oppone strenuamente ai Bretoni che però ebbero la meglio nel 846, quando sconfiggono a Redon Carlo il Calvo.
Nel 1489 Francesco II lascia come unica erede la figlia di soli 12 anni, Anna di Bretagna.
Essa venne sposata per procura a Massimiliano d'Austria, il futuro imperatore, già vedovo di Maria di Borgogna.
Nel frattempo la figlia delle prime nozze di Massimiliano, la duchessa Margherita d'Asburgo, fu promessa in sposa a Carlo VIII di Francia. Ma Carlo propose di sposare Anna che inizialmente lo respinge. Egli allora assediò Rennes nel 1491. La duchessa infine si rassegna a sposare Carlo in seconde nozze, mettendo di fatto fine all'indipendenza della Bretagna.
Nel 1720 la città subisce un devastante incendio: le case allora erano in legno ed argilla e non vi erano sufficienti quantità d'acqua pertanto bastò la distrazione di un falegname che fece cadere una lampada a olio su un mucchio di trucioli a scatenare le fiamme.
Era il 22 dicembre: in pochi giorni 845 case furono incendiate. La ricostruzione fu rapida: la nuove case furono in pietra a granito e vennero suddivise in più appartamenti per facilitare e velocizzare il rientro delle famiglie rimaste senza un tetto.

 

 VANNES

E' una città bretone formante comune francese di 54.000 abitanti situato nel dipartimento del Morbihan nella regione della Bretagna. Gli abitanti si chiamano Vannetais da cui facilmente si ricava l'indicazione dell'origine veneta. Molti nomi topici si rifanno ai Veneti: come ad esempio la rue des Venètes.

Vannes è il capoluogo del dipartimento 56 (Morbihan), sede quindi di Prefettura. Vannes è posta al fondo di un grande golfo (il golfo di Morbihan), chiuso da una piccola imboccatura, costellato da 42 isole. Il mare chiuso (Morbihan in bretone significa "mare piccolo") favorisce un clima temperato assimilabile, per stabilità, a quello del Mar Mediterraneo. Interessante la presenza nel golfo di Morbihan di forti correnti di marea. La marea, con massimi di oltre 4 metri, condiziona tutta la vita attiva. La navigazione nel golfo è pericolosa per le innumerevoli secche.

Monumenti e luoghi d'interesse:

·         La sede comunale, Hotel de ville, è una piccola copia di quella parigina.

·         La cattedrale di St. Pierre

·         Il Museo archeologico raccolgie reperti preistorici.

·         Acquario mel Parc du Golfe

Molto suggestivo è l'accesso dal porto al centro storico che avviene per la porta Saint Vincent. Immediatamente dopo la porta, sulla sinistra si scende al mercato coperto del pesce. Poco più avanti, sulla place du Poids Public è collocato, da tempo immemorabile, il mercatino all'aperto delle verdure; sulla stessa piazza si affacciano i negozi di tutti gli artigiani alimentari.

 

CARNAC

Con i suoi allineamenti per 4 km è il sito preistorico più lungo ed importante d'Europa. I circa 2000 Menhir sono distribuiti lungo tre campi diversi.

Il primo che s'incontra riguarda gli Alignements de Menec ("luogo del ricordo") con 1169 pietre; il successivo è l'Alignements de Kermario ["Luogo dei Morti"] con 1029 pietre; segueono gli Alignements de Kerlescan ("Luogo dell'incendio") con 555 pietre.

Si aggiunge il Tumulo di Kercado, che risalente al 6.500 A.C, costituisce la più antica costruzione europea di pietra, precedente alle piramidi egizie.   

Per quanto riguarda l'utilizzo ancora non si è giunti a una conclusione definitiva ma la teoria scientifica prevalente è che vennero usati come sistema di misurazioni e per le previsioni astronomiche.

Carnac però non è solo archeologia ma luogo di vacanze grazie alle ampie spiagge che circondano il paese, super organizzato per accogliere i turisti.

 

QUIBERON

E' un comune francese di 5.073 abitanti situato nella parte sud della penisola Quiberon, nel di dipartimento del Morbihan nella regione della Bretagna.

 

NANTES (chiamata anche la Venezia dell’ovest)

Situata alla confluenza della Loira e dei fiumi Sèvre e Erdre, la capitale del ducato di Bretagna è oggi la sesta città di Francia. Appartenuta prima ai Galli e poi ai Romani, Nantes fu il campo di battagli delle sanguinose lotte che opposero i duchi di Bretagna ai re dei Franchi.

La vecchia Nantes merita una visita molto approfondita. A cominciare dala sua cattedrale la cui costruzione iniziò nel 1434 per esser completata soltanto nel 1891. Di stile gotico, la sua altezza è davvero impressionante. Il castello costruito nel 1466 da Francois II rispecchia l'architettura militare del fine Quattrocento. Merita una visita!

In Plateau Ste-Croix è possibile ammirare numerose case con struttura apparente dei secoli XV e XVI. Questo quartiere costituisce il centro animato della vita notturna della città. Molti locali non esitano a tirar fuori i tavoli con l'arrivo della bella stagione. Nantes offre anche la possibilità di passeggiate fra i suoi numerosi parchi.

  

VIZILLE (GRENOBLE)

La località è conosciuta per il suo castello eretto agli inizi del seicento, elegante costruzione con interni finemente arredati e impreziositi da arazzi e quadri di varie epoche (fra cui anche una tela attribuita a Pietro da Cortona)